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L’attività sportiva è molto varia, grazie alle sue notevoli sfumature di genere e ambizione. Lo sport può essere fatto per piacere, per piacere di competere, per agonismo o per altri mille motivi. Così come ci sono numerosi motivi per farlo ce ne sono altrettanti sul come farlo. È possibile allenarsi per una gara in modo razionale oppure fare sport per passatempo, o ancora diversamente, farlo per piacere. Così che ogni modo di affrontarlo assume una forma ben diversa dalle altre.
L’attività deve essere sempre proporzionata agli obiettivi che si vuole raggiungere e deve essere svolta con metodo, cercando di evitare l’insorgenza di situazioni sgradevoli come potrebbero essere gli infortuni.
Ecco che nasce la necessità di avere una persona ferrata sul campo e capace di valutare e cucire su misura un programma secondo le necessità dello sportivo. Per questo esiste la figura dell’allenatore, la persona acculturata nello sport, che per carriera sportiva o scolastica ha le capacità e i mezzi per somministrare l’attività fisica. Qui nasce il dubbio sul perché non ci si possa seguire da soli o scaricarsi la scheda per la maratona su internet e la risposta può essere interpretata su molti fronti, ma forse è più semplice capirlo con un paragone. Ad esempio: se ho la necessità di comprare un buon taglio di carne andrò dal macellaio, allo stesso modo nello sport se ho necessità di stare bene o competere nel migliore dei modi devo affidarmi ai competenti dello sport.
Oltre ad essere uno strumento necessario, l’allenatore, è una persona spesso empatica verso gli atleti, con la capacità di motivare e capire le dinamiche di una attività con facilità, spesso solo grazie alla sua vista. Il tempo da modo di creare una relazione di fiducia sulla quale si accetta quello che viene proposto senza dubitare, sapendo che è la cosa migliore. E con il passare del tempo si istaura un’intesa reciproca che permette di lavorare sempre meglio e raggiungere gli obiettivi preposti.
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