Sono in volo. Andrò negli Stati Uniti per lavoro. Ho accanto una signora dai tratti visibilmente asiatici e noto che con una certa frequenza osserva il mio strano abbigliamento. Ho un viaggio lungo da affrontare e ho scelto di indossare un particolare abbigliamento tecnico compressivo, che dovrebbe aiutare la mia circolazione, limitando l’intorpidimento derivante dalle tante ore seduta in questo airbus. A un certo punto la signora vince la sua timidezza e rompe il ghiaccio. In un inglese poco più fluido del mio, mi domanda se io faccia sport. Si, perché quei pantaloni attillati li ha riconosciuti. Li usa anche una sua amica che corre, per riposare i muscoli dopo lunghe sedute di allenamento. ‘Io non sono proprio capace di correre’, mi dice. Provo a dirle che siamo nati con la corsa nel DNA, ma sembra che le mie argomentazioni non abbiano grande successo.
È incredibile quanto nei neofiti sia diffusa la convinzione di non essere assolutamente portati per la corsa. Molti ritengono persino di non essere capaci di farlo. In realtà si tratta del gesto più naturale per un uomo, forse il più immediato. I bambini non camminano, corrono per spostarsi nello spazio. Ciascuno di noi, se sa camminare, sa anche, necessariamente, correre. Come ogni abitudine abbandonata da tempo, la corsa ha bisogno di un necessario periodo preliminare di ‘riconciliazione’ per tornare ad essere fluida e armonica; per correre è necessario tornare a prendere confidenza con se stessi, prima ancora che con il gesto tecnico.
Avere un buon rapporto con se stessi e la propria fisicità, è un primo indispensabile passo per iniziare e accordarsi con la corsa e ritrovare naturalezza. Nella vita di ciascuno di noi c’è sicuramente stata una fase, quella dell’infanzia, in cui il gesto del correre è stato un gesto spontaneo e al quale si è ricorso con una certa frequenza. Il bambino si ritrova spontaneamente a passare dal cammino alla corsa, perché non ha ancora legato il proprio corpo in schemi motori o rigidità, che subentrano con l’età e che sono secondari a paure e timori o hanno comunque un’origine emotiva.
Ri-cominciare a correre costituisce in questo senso una sorta di dichiarazione di indipendenza e di libertà emotiva e personale, che spesso in età adulta è una conquista più complessa di quanto si possa pensare. Scegliere di incominciare a correre costituirà per te quindi un passo importante e conterrà in se una valenza molto più profonda e determinante del solo stimolo a raggiungere una forma fisica invidiabile o del buttare giù qualche centimetro dalla pancia o dai fianchi. Ti renderai presto conto, se ti fermerai a pensarci, che si tratterà della scelta preziosa di stabilire una nuova relazione con te stesso e con il tuo modo di stare nel mondo.