È un pomeriggio tranquillo, in cui stai lavorando in smart working da casa.
Arrivano mail ogni 5 minuti, ma non fai caso alle notifiche. Non ci fai caso fino a che non ti arriva QUELLA notifica.
Oggetto “EVENT UPDATA”, mittente l’organizzazione della gara che avevi in programma tra due settimane. La gara che stai preparando da mesi. Sei ormai alla fase di rifinitura, ancora qualche allenamento tosto poi inizia lo scarico. Gara già stata rinviata causa COVID a giugno, ma ti sei informato con gli organizzatori e questa volta non dovrebbero esserci rinvii.
Quindi bello ringalluzzito pensi a qualche aggiornamento su come raggiungere la partenza, a qualche evento collaterale, magari un cambio di orario… E poi… Poi inizi a leggerla.
Aspetta, aspetta
“we regret to share that the event cannot take place in 2020 as planned”
Cosa cosa?? Ma cosa cazzarola è successo??
“swim course’s original location has also been affected by blue-green algae and has unsuitable swim conditions”.
Fatemi capire, ci sono le alghe verdeblu e quindi si annulla tutto???
Respiri profondamente. Pensi a tutta la preparazione, alla baby sitter che avevi già opzionato, all’allenamento tostissimo che avevi fatto settimana prima, alla forma fisica che stava salendo, alla carogna e all’ignoranza che avresti scaricato dopo un anno senza gare.
Una sensazione davvero forte, che ti sale al cervello e ti fa fare un salto nel tempo.
Un dejà vu. Sì, quella stessa identica, forte sensazione che avevi già avvertito una volta. Come quando da bambino mangi qualcosa che ti fa star male e da adulto appena senti l’odore ti viene il voltastomaco.
La testa viaggia veloce ed eccoti lì. Sono passati esattamente 22 anni. Eri un giovane romagnolo trapiantato a Milano, ormai inserito nella Milano da bere. Avevi mantenuto lo spirito di Artemio, il ragazzo di campagna di Renato Pozzetto. Anche tu avevi puntato una bella ragazza milanese e la stavi lavorando ai fianchi. Qualche messaggio carino (allora c’erano gli SMS e le mail), un paio di aperitivi ed eri ormai pronto all’attacco finale. Invito a cena a casa tua.
L’avresti accolta con le mani sporche di farina, in procinto di impastare due piadine. Avevi preso il prosciutto più costoso e salato, il vino migliore che potevi permetterti, qualche contorno, il dolce lo avrebbe portato lei. Un mix letale, sapevi che una volta entrata non ci sarebbe stato scampo. Avresti dato il tuo meglio in tutte le specialità, dall’esibizione delle doti culinarie a tutto il resto.
Il pomeriggio passava veloce, ad un certo punto guardi la posta e vedi una mail. È lei. Pensi, “non sta nella pelle, guarda guarda è già impaziente”.
Poi scorri il testo e senti qualche brivido. Il sangue inizia a gelare (e anche qualche altra cosa).
“mi spiace tanto per la cena di stasera, ci tenevo moltissimo, ma sai ieri sono stata in montagna e ho imbrattato tutti gli scarponcini, stasera li devo pulire”.
Eccolo lì il déjà vu. Quella sensazione di incazzatura mischiata ad incredulità e soprattutto di ormoni che sai che stanno esplodendo e non sai come farli sfogare. Quella sensazione di bomba carica con miccia appena accesa e spenta brutalmente poco prima di scoppiare… E adesso???
Sì, adesso cosa si fa??
Beh, certe imprecazioni non le puoi proprio controllare, meglio esser soli in quel momento e non farsi sentire.
Piano piano riacquisti la lucidità. Pensi che forse è meglio così, avrai tempo di recuperare la botta etc etc ma… Ma non ti passa!
Allora pensi a cosa successe dopo quel rifiuto. E allora sì che sorridi
Sorridi perchè pensi che ci saranno tante altre gare, dove potrai toglierti delle gran soddisfazioni…
E sai che sarà solo una questione di tempo!
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