C’ho provato molte volte, sono già quattro maratone che manco un grosso obiettivo, un limite, il cruccio e delizia di ogni maratoneta, l’arrivo sotto le 3 ore.
Corro abbastanza forte, entro in forma, perdo peso ma succede sempre qualcosa, mi porto dietro infortuni, non completo bene i lunghi ed in gara prima o poi crollo. Sempre.
Ero convinto di essere un buon corridore su strada -1h 26 sulla mezza maratona- ma di non avere le caratteristiche fisiche di un maratoneta. Ma mi do un’altra possibilità e cambio tutto, cercando una squadra, un metodo, un allenatore.
Vado ad incontrarne tre o quattro nella zona di Milano, non sono convinto, poi un giorno in un evento di beneficenza incontro un nuovo team, attirato dalla loro uniforme molto bella, chiedo chi sono e se hanno anche degli allenatori, e li mi dicono; “Si, abbiamo Danilo Goffi”. E mi iscrivo ad almostthere.
Incontro Danilo, ero già iscritto alla Maratona di Londra e inizio ad allenarmi sotto la sua guida, ma ancora molto e forse troppo indipendente. Seguo le sue tabelle e noto qualche miglioramento, ma rimango stupito perchè lui mi chiede di andare più piano, di allenarmi in modo meno faticoso e più tecnico, ed io lo seguo fino ad un certo punto, facendo anche molto di testa mia. Risultato, prepariamo insieme la strategia della Maratona di Londra ma, preso dalla foga, dalla brama del risultato, non la seguo, parto forte e… Salto al 25km finendo la mia peggiore maratona di sempre.
Volevo smettere con le maratone, ma la squadra mi da coraggio e mi propone subito di ripartire per una nuova occasione, correre la maratona di New York. Voglio riprovarci, una nuova sfida, ma stavolta decido di rimettermi completamente in gioco.
Parlo con Danilo e gli chiedo di insegnarmi veramente cosa sia la corsa e come si affronta una Maratona, perché evidentemente non l’avevo ancora capito.
Con lui prepariamo un programma nuovo, personalizzato su di me e sul percorso di New York, senza alcun obiettivo e assillo di tempo;
l’obiettivo vero era imparare.
Innanzitutto cerchiamo di lavorare sugli infortuni che spesso mi prendono, con due accorgimenti; stilando un allenamento da triathlon e non solo da corsa, inserendo anche delle gare di triathlon – in modo da poter intensificare gli allenamenti senza sollecitare troppo le gambe – e studiando un’integrazione alimentare e di fluidi adeguata.
Poi pianifichiamo con larghissimo anticipo i lunghi, inserendo tra loro anche una gara di IronMan 70.3
per costruire capacità aerobica e potenza che poi torneranno utili sulle colline di New York.
Come lavori intensifichiamo ripetute corte, allungando i recuperi, e soprattutto ogni volta possibile eseguiamo lavori collinari. Con un ottimo dialogo Danilo riesce ad aggiustare i lavori settimana per settimana ascoltando le sensazioni ed analizzando i tempi, ed incastrandoli anche con le mie esigenze di lavoro e familiari.
Inoltre mi fa lavorare sulla mia tecnica di corsa, curando soprattutto le braccia! Non ho mai neanche pensato a quanto fossero importanti nella corsa.
E poi un evento speciale; almostthere 1 mese prima della Maratona di NY organizza un lungo di gruppo, thirty training, 33km da Pavia a Milano, dotandoci anche di pacers a seconda dei ritmi. Danilo mi da un’importante indicazione, quasi un ordine: andare piano per almeno 20km. Io mi stupisco ma, visti i precedenti errori, eseguo. Addirittura lui passa spesso in bicicletta vicino al mio gruppo per controllare se stessi rispettando la consegna. Faccio come dice lui e mi ritrovo ai 20km in un ottimo stato, comincio ad accelerare e corro l’ultima parte veloce come non mai, finendo senza dolori e crisi.
In 11 Maratone precedenti non avevo mai imparato così tante cose come negli ultimi mesi;
le braccia, i tempi di partenza, l’integrazione, i ritmi.
Con questo bagaglio di nuove informazioni mi presento alla partenza della Maratona di New York. Riesco a partire lento e tenere un ritmo costante, pronto al momento della verità, il 32km. Ma questa volta, grazie probabilmente alla nuova tecnica ed al controllo dei battiti nei precedenti kilometri, non crollo, anzi, accelero! Taglio il traguardo, molto felice e soddisfatto di me, e guardo il cronometro: 2h 59m 11s.
Ce l’ho fatta! Soprattutto grazie alla mia squadra ed al mio allenatore.
È proprio vero quello che dicono, se vuoi andare veloce vai da solo, se vuoi andare lontano vai insieme ai tuoi compagni. Ma, almeno per me, se vuoi andare veloce e lontano, vai con almostthere!
Grazie Danilo.