Soprattutto tra i principianti, non è difficile sentire racconti di perdita graduale di motivazione e di conseguente abbandono del running. Questo è un vero peccato, perché così facendo ci si nega la possibilità di godere dei benefici che la corsa regala a lungo termine, se praticata nel tempo e nei giusti modi. Ci sono veramente tanti motivi per i quali vale la pena non mollare la presa e continuare sulla strada intrapresa, con le scarpette da running ai piedi. Ecco i nostri dieci!
1) Se vai per gradi, andrai lontano
Come in ogni cosa nella vita, il segreto è non strafare, avere misura e darsi i giusti tempi di decompressione e adattamento. Così anche per la corsa, per non fallire, bisogna avere pazienza e ragionevolezza. L’ideale che dobbiamo tener sempre ben presente per non stancarci presto della corsa o peggio, per evitare di incorrere nei cosiddetti “infortuni del principiante”, è quello della moderazione. Potremo porci degli obiettivi sempre più ambizioni con la presunzione di poterli raggiungere, solo se rispetteremo dei concetti di gradualità nella progressione.
2) Trova la TUA corsa
Esattamente come in ogni cosa della vita, non esiste un unico modo giusto di relazionarsi alla corsa, ma infinite declinazioni di questo approccio ed infiniti modi di percepirla. È corsa sia quella di pochi minuti nel parco sotto casa, che quella metodicamente finalizzata al raggiungimento di una performance prestativa. L’una non ha meno dignità dell’altra. Ciascuno nella corsa deve trovare il proprio codice espressivo; quello che meglio si adatta alle proprie esigenze, alle proprie caratteristiche e ai propri bisogni, in modo naturale e senza eccessive forzature.
3) Sfrutta la corsa per scoprire te stesso
La corsa può diventare una vera e propria occasione di ricerca della verità personale. Una sorta di meraviglioso strumento per imparare a dialogare con se stessi, conoscere i propri limiti, lavorarci e imparare anche a rispettarli. A volte ti verrà solo voglia di mollare e abdicare in favore del divano, altre volte penserai di lasciar perdere, altre volte ancora invece sentirai di attraversare un tale stato di grazia, che ti domanderai cosa sarebbe stato della tua vita se da ragazzino avessi avuto la possibilità di diventare un runner professionista. In ciascuna di queste situazioni ti troverai a stupirti della tua capacità di reagire a qualsiasi situazione nuova ti si presenti. Ti meraviglierai di come il tuo corpo possa farti fare cose che la tua mente mai avrebbe immaginato o di come, viceversa, la tua caparbietà potrà convincere piedi e gambe ad andare anche oltre le tue più rosee previsioni. Imparerai insomma a stupirti delle tue risorse e saprai come chiedere sempre un po’ di più a te stesso.
4) Passo dopo passo acquisti consapevolezza
Correre significa certamente compiere un percorso. Percorso è quello della strada lungo la quale maciniamo kilometri; percorso è quello dei vialetti del parco sotto casa; percorso è quello del sentiero che seguiamo nel bosco nelle uscite del fine settimana. Percorso è certamente quello che possiamo voltarci a guardare, una volta compiuto e che ci fa sentire bene; ci fa avere la certezza di aver completato un cammino. Dal giorno in cui decidiamo che potremmo diventare dei runner, ad una qualunque delle tante uscite che da allora faremo con le scarpette ai piedi, potremmo dire di aver compiuto un percorso anche di consapevolezza. Quello della corsa è un gesto tanto naturale da consentirci di mollare completamente tensioni e preoccupazioni, in favore dell’abbandono a sensazioni di piacere e libertà. Questa disponibilità immediata a lasciare le resistenze, ci insegna la naturalezza e un contatto più immediato con quel che siamo veramente, con la parte più spontanea di noi stessi.
5) Ti piacerai di più
È inevitabile che l’attività sportiva aiuti nel raggiungimento di una forma fisica migliore. In questo senso la corsa fa parte di quelle attività aerobiche regine in ottica di consumo energetico e quindi di utilizzazione di quei depositi di grasso che spesso, davanti allo specchio, proprio non ci piacciono. Oltre a questo dato oggettivo però, è dimostrato ormai anche che la pratica costante di uno sport, influisca sull’incremento dell’autostima individuale. Sarai quindi presto più conciliante con te stesso, meno ipercritico e scivolerai persino nell’indulgenza nei confronti di quei difetti che proprio oggi non riesci a tollerare.
6) Corri in compagnia
Sapere che a fine giornata hai un appuntamento con un compagno o con un gruppo di allenamento, è uno dei migliori motivi per non desistere ed essere regolare nelle tue uscite. La corsa sta diventando uno sport molto popolare, per cui non dovrai stupirti che facendo un breve sondaggio in ufficio, scoprirai che già colleghi o amici hanno intrapreso da qualche tempo questa buona abitudine. Se sei invece sfortunato e sembra proprio che nessuno intorno a te abbia avuto il coraggio di provarci, ti toccherà essere un pioniere ed aprire tu la strada agli altri. Ti sarà sufficiente chiedere qualche dritta al negoziante dal quale andrai ad acquistare il tuo primo paio di scarpe e sarà lui ad indicarti qualche runner al quale unirti o il campo di atletica più vicino per trovare nuovi compagni di corsa. Fai solo attenzione a scegliere con prudenza i tuoi nuovi colleghi di sport, trovando soci che siano al tuo stesso livello o di poco superiori.
7) Dai continuità all’allenamento
Anche se non sei un super esperto di metodologia dell’allenamento, è evidente che un’attività fisica condotta a singhiozzo non aiuterà il tuo organismo ad acquisire quegli adattamenti fisiologici, che sono indispensabili per un miglioramento della performance, ma soprattutto per soffrire meno la fatica delle tue prime corse. Se sei un principiante e non hai alle spalle una costruzione di anni del tuo corpo “da podista”, ti sarà necessario impostare almeno un’uscita a giorni alterni. È ormai scientificamente provato che dopo 48 ore, l’effetto allenante del training inizia a scemare e sforare addirittura le 72 ore, lo vanifica completamente.
8) La corsa non è una guerra
Quando si leggono articoli sulla corsa, ci si imbatte molto spesso in espressioni come: “Vinci la battaglia con te stesso”, “Dichiara guerra alle tue debolezze”, “Sfida te stesso”, “Sconfiggi le tue paure”. Tutte queste espressioni sono probabilmente vere nella sostanza, soprattutto in ottica di raggiungimento di un obiettivo agonistico, ma credo che presentino la corsa come qualcosa di molto più conflittuale e stressante di quanto invece non debba necessariamente essere. Il running dovrebbe puntare per prima cosa alla ricerca dell’armonia nel gesto, ossia a quella conciliazione con se stessi di cui abbiamo già in precedenza accennato. La corsa è un ottimo antistress, a patto che la si pratichi in equilibrio con se stessi e con il proprio fisico. La stanchezza altera certamente la percezione positiva del proprio corpo, ma ancora di più lo fa un atteggiamento mentale troppo “performante”. Se correre diventa più un dovere che un piacere, se tendiamo a prenderci fin troppo sul serio, stiamo già perdendo di vista la strada maestra.
9) Caleidoscopio di luoghi e percorsi
Anche nella corsa, dopo un primo momento di entusiasmo, può subentrare una certa noia. Poter attingere a una buona gamma di percorsi, diversi tra loro per tipologia, luoghi, panorami e distanze, consente di variare la gamma degli allenamenti e fuggire la monotonia. È importante vivere la corsa, soprattutto nei primi approcci, come un appuntamento non ripetitivo. Questo ti consentirà sicuramente di non stancarti facilmente, ma eviterà anche che tu possa cadere nella trappola del confronto continuo tra le tue prestazioni successive.
10) Non solo corsa
Uno dei modi migliori per godere a pieno del tuo running e trarne tutti i possibili benefici derivanti, è quello di mantenere una certa costanza e regolarità nelle uscite. Questo è possibile solamente, oltre che grazie a una ferma convinzione, anche mettendo il tuo corpo nelle condizioni migliori per non incorrere in infortuni. Gli infortuni più comuni tra i podisti, sono quelli causati dal cosiddetto “sovraccarico funzionale”, ossia a carichi continui e ripetuti che sottopongono a stress le articolazioni e i muscoli maggiormente sollecitati. Per ovviare a questa situazione esistono delle strategie molto semplici e ben mirate. Ti sarà sufficiente dedicare dieci minuti del tuo training a esercizi di allungamento muscolare, il cosiddetto stretching o core stability e inserire, almeno una volta ogni dieci giorni, nei tuoi programmi anche attività motorie diverse dalla corsa come nuoto o ciclismo.